La Stabilità

Di Douglas Gattini. Copyright Reg. SIAE

“Ciò che è duro e rigido è posto in basso;
ciò che è tenero e debole è posto in alto.”

Lao-Tzu (filosofo cinese, VI-V secolo a.C.)
(Essere stabile. Dal latino “stabilis”, saldo, fermo, permanente)

Ogni azione è sempre profondamente radicata in una base ferma e immobile ed è facilmente sperimentabile che ogni attività è più precisa ed efficace quanto più gode di una struttura che la sostiene e la tiene ancorata ad una base solida.  Anche nello Shiatsu si verifica lo stesso fenomeno e così come il palloncino è ancorato alla corda e gli astronauti si muovono fuori dalla navicella spaziale attaccati ad una fune, allo stesso modo il prodotto della nostra azione nello Shiatsu non può fare a meno di essere costantemente in collegamento con un centro di stabilità permanente.

Ti sarà capitato di provare la sensazione di non avere una base su cui appoggiarti quando la tua pressione non è ferma. E’ facile allora che ti venga spontaneo di irrigidirti per tentare inconsciamente di risolvere la questione, con il risultato però di peggiorarla ulteriormente. Spesso infatti risulta difficile capire da dove cominciare per porre rimedio a questo importante problema.

E’ opportuno incominciare a lavorare sull’aspetto più evidente e materiale: la postura. Verifica se la posizione del tuo corpo rispetta gli equilibri geometrici del corretto appoggio sul terreno. Passa poi a controllare se i tuoi movimenti di spostamento del corpo nello spazio partono dal basso ventre. Ascolta quindi la respirazione per verificarne la lentezza e la centratura nell’addome. Ricontrolla a questo punto il prodotto della tua azione: la pressione.

E’ necessario però a questo punto anche un controllo della tua attenzione e status mentale. A volte più che nell’aspetto posturale, si è instabili mentalmente e questo è forse un problema di maggiore rilevanza rispetto a quello più meccanicistico della postura del corpo.            L’instabilità mentale e lo stress vanno tenacemente combattuti senza tregua, ma con le armi della non azione, piuttosto che con quelle dell’azione che finirebbero per esasperare la situazione. La vera arma da usare è quella di “lasciare perdere”, di non avere paura di perdere qualcosa, perché, anzi, più si perdono delle cose, più si guadagna in stabilità.

La stabilità infine è anche sinonimo di serenità e sicurezza, poiché genera interiormente un profondo senso di solidità  e fermezza.

Per concludere si può dire che la stabilità dell’operatore quando pratica Shiatsu è una sintesi di tanti lavori esperienziali e di tanta pratica; non è possibile perciò individuare un singolo rimedio per ovviare alla sua mancanza. Bisogna lavorare su diversi fronti con la consapevolezza che, ottenuto il risultato, non avremo soltanto uno Shiatsu avvincente ed efficace, ma la contentezza di aver raggiunto un obiettivo importante per la nostra quotidianità e per la nostra vita in generale, perché sentiamo di poterci affidare ad una profonda forza interiore accumulata.