La Postura nello Shiatsu

Di Douglas Gattini. Copyright Reg. SIAE

 

Le fatiche fisiche, anche se sostenute per forza,
non peggiorano il corpo, mentre la conoscenza imposta a forza
non può rimanere durevolmente nell’anima”

Platone (filosofo greco, 427-347 a.C.)

(Dal latino “positura”: atteggiamento, posizione del corpo)

 

E’ spesso difficile essere consapevoli della posizione che il nostro corpo assume nello spazio; sdraiati, in piedi, seduti, più o meno incurvati sulla schiena, ecc. Perché assumiamo certe posture e che significato hanno? Molto si è scritto sul comportamento posturale e le sue relazioni con il mondo della psiche, tutte informazioni utili per la conoscenza di se stessi, ma, teoria a parte, quale attenzione si deve dedicare come operatori Shiatsu a questo argomento? La risposta è molta, anzi moltissima, perché lo studio delle posizioni del nostro corpo è assolutamente fondamentale per compiere il nostro lavoro pratico di Shiatsuka.

Per effettuare la pressione Shiatsu, come sappiamo, bisogna “appoggiare” il peso corporeo sul ricevente, senza per questo spingerlo. Ciò richiede innanzitutto un equilibrio della postura del nostro corpo sul terreno, altrimenti la precisione della perpendicolarità e della quantità di peso scaricato verrebbe a mancare prima ancora di iniziare a fare Shiatsu, ma soprattutto è fondamentale la centratura in Hara, la sola che ci “autorizza” ad eseguire le pressioni. L’armonia e la centratura della nostra postura rappresentano per il ricevente la sicurezza che il suo operatore è solidamente ancorato a terra nel rispetto della legge di gravità. Per dirla in altre parole, è la madre terra che, attraverso l’operatore, “colpisce” con le sue forze e le sue informazioni il corpo del ricevente.                        Si vede dunque che il termine postura nello Shiatsu non è semplice sinonimo di posizione del corpo, ma la sintesi di diversi approcci corporei e psichici che determinano un complessivo, ma unico, atteggiamento del corpo di chi si appresta a eseguire la pressione su un ricevente. Si potrebbe arrivare a dire che ogni pressione sul ricevente richiede una precisa e particolare postura corporea dell’operatore, non stabilita da elaborazioni concettuali teoriche, ma da una sua continua ricerca personale. E si noti che lo shiatsuka è l’unico operatore delle arti manuali sul corpo ad avere una specifica formazione in questo ambito.

Si tenga infine presente che è importantissimo rispettare le varie posture insegnate nel corso di formazione ma è sbagliato assumere posture standard uguali per tutti durante la pratica delle diverse tecniche, perché si diventerebbe soldatini perfetti, ma con atteggiamenti costruiti e, peggio ancora, con schiene rigide! Nel tempo sarà possibile passare da una postura sbagliata, ma comoda, ad una altrettanto comoda, ma corretta, rispettando così all’inizio i blocchi strutturali, senza forzare il cambiamento che senz’altro avverrà, ma con la dovuta gradualità.

Il corretto equilibrio posturale andrà ovviamente insegnato anche al ricevente perché il miglioramento del suo equilibrio energetico e quello della sua postura andranno di pari passo.