Il Silenzio

Di Douglas Gattini. Copyright Reg. SIAE.

 

“Il silenzio di quell’uomo
è magnifico da ascoltare”

Thomas Hardy (scrittore inglese, 1840-1928)

 

(Dal latino “silentium”, stato di quiete per la cessazione d’ogni suono o rumore)

 

 

E’ facile capire come in questi tempi il silenzio rappresenti già di per sé un intervento riparatore della salute di grande portata. Un malessere, un eccesso di stress, un mal di testa ecc. devono essere affrontati innanzitutto con il riposo e il silenzio. L’organo di senso dell’udito è anche quello che maggiormente penetra nella nostra interiorità spirituale e così come è possibile nutrirla con certi tipi di canti mantrici o, in genere, tradizionali o con una certa musica religiosa, folk o classica, allo stesso modo è possibile danneggiarla con suoni disarmonici e innaturali, creando sofferenze al nostro mondo animico.

Lo Shiatsu in sé è assenza di intenzione nell’azione, è calma , è serenità, è tempo che si allunga e si dilata nel silenzio, quando si chiudono le porte a certe stimolazioni sonore innaturale per aprirle ad altre, quelle sottili che vivono soltanto dentro di noi e che risulta difficile riprodurre all’esterno. Se la tua mente è piena di suoni o rumori della vita quotidiana o quella del tuo ricevente è assillata da vibrazioni sonore innaturali, scegli il rimedio più appropriato per ristabilire l’ordine delle onde sonore previsto per l’organo di senso dell’udito: prova ad eseguire un trattamento al meridiano di Rene in totale silenzio, lento e profondo in modo tale da ripulire i canali vibrazionali fino in profondità.

Anche le parole di quei riceventi che necessitano di parlare durante il trattamento devono essere considerate una forma di “rumore” che non si addice bene alle modalità di quello Shiatsu che noi vogliamo sia profondo ed efficace, perciò grazie a tecniche specifiche che metterai in atto, farai modo che lo stato psicofisico tuo e del tuo ricevente diventi gradualmente sempre più trascendentale, mentre ogni conversazione otterrebbe l’effetto contrario. Tieni presente, però, che alcuni riceventi hanno proprio paura del silenzio, paura di non saperlo gestire, poiché l’educazione al silenzio, all’ascolto, all’osservazione non è stata ancora vissuta come esperienza di vita. Devi essere comprensivo le prime volte, magari rispondendo alle loro argomentazioni solo brevemente o con singole parole, così si sentiranno accettati nelle loro necessità, mentre li introdurrai gradualmente al fenomeno del silenzio, aprendoli all’esperienza di uno stato vigile in cui è sempre meno necessaria la parola.  Spiegare che è meglio non parlare durante il trattamento o, peggio ancora, decretare che lo Shiatsu si fa in silenzio, in questo caso è la soluzione meno indicata.

Se seguirai queste indicazioni il trattamento avrà la sua massima efficacia e sarà lo Shiatsu stesso ad accompagnare il ricevente ad introdursi piano, senza difficoltà, nella “stanza” del silenzio con i suoi simboli educativi e culturali.