78 – Lo Shiatsuka investito dalla moto

Recandomi al seminario di fine anno della mia scuola, mi capitò malauguratamente di essere investito da una moto mentre attraversavo a piedi una strada di Milano.
Il colpo sul fianco sinistro fu così secco da costringermi ad accasciarmi sull’asfalto.
I passanti immediatamente accorsero a darmi sostegno e, come di solito accade, tanti vollero fare delle cose che in un primo soccorso non devono proprio essere fatte.
Io, da terra, dissi a tutti che mi lasciassero stare, perché avevo fatto il corso di primo soccorso.
Nessuno si rese conto dello stato in cui era il motociclista, il quale era rimasto immobile in piedi sulla moto attaccato al manubrio in totale stato di panico col motore che gli si era spento dal colpo.
Io, quindi, gli consigliai di non preoccuparsi e di cominciare a respirare, di allargare le braccia e prendere un respiro che riempisse al massimo i polmoni soffiando forte e a lungo per riattivare il ciclo respiratorio.
I presenti, vedendo che l’investito da terra dava indicazioni per soccorrere chi aveva provocato l’incidente, pensarono che si trattasse di un set di un film surrealista o uno sketch di “Scherzi a parte”.
Mi chiesero, appunto, se per caso stessi scherzando.
La giornata non finì lì.
A casa, la sera, ebbi giustamente la ramanzina dalla mia fidanzata che mi rimproverò dicendomi: “Tu e le tue solite velleità di voler fare a tutti i costi l’insegnante di Shiatsu, anche quando stai quasi per morire sull’asfalto!” Io, facendomi autoshiatsu alla gamba, stressato dall’incidente, non ebbi a quel punto alcuna forza per rispondere.
Ad un tratto le ultime ed esigue energie che mi rimanevano si esaurirono e, improvvisamente, svenni sul mio futon.

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