74 – Le Petit Shiatsukà

Nel giardino dell’Eden dello Shiatsu un piccolo Shiatsuka si perse e, senza volerlo, dopo lungo camminare, finì sul pianeta Terra.
L’esperienza per lui fu drammatica ma allo stesso tempo istruttiva.
Di spirito malinconico e solitario, le Petit Shiatsukà scoprì che sul pianeta Terra esiste la guerra e che per vincerla, per modo di dire, bisogna attaccare il nemico prima che essa scoppi.
Scoprì che esiste la fame per centinaia di milioni di esseri umani mentre altre centinaia di milioni buttano nell’immondizia cibo commestibile.
Che in intere aree geografiche si potrebbero scavare pozzi d’acqua con il denaro speso alla ricerca dell’acqua su Marte.
Che nel nome della Bibbia si giura di dirigere una nazione che applica la pena di morte.
Che lo sfruttamento dei bambini come lui non solo esiste, ma che pochissimi fanno qualcosa per impedirlo.
Che il pianeta Terra è diventato un unico pattume sempre più difficile da gestire.
Le Petit Shiatsukà, comunque, fu anche in grado di intercettare sul pianeta Terra segni di intelligenza umana: volontari, pacifisti, artisti, intellettuali e scienziati che lavoravano per una rivoluzione che portasse i terrestri di nuovo al rispetto del pianeta e delle leggi della sua natura.
Vide ancora degli uccellini cantare, fiori sbocciare, praterie e ghiacciai di estrema bellezza.
Ma si trovò di fronte a qualcosa che gli sollevò il morale e lo rassicurò circa la sua preoccupazione per questo pianeta, dove era caduto per alcuni istanti, per caso: c’erano degli Shiatsuka come lui che diventavano sempre più numerosi in tutti i continenti del globo! Nel momento in cui ebbe quest’ultima visione sentì da lontano la voce di mamma che lo cercava per i giardini dell’Eden dello Shiatsu.
Quando fu recuperato, raccontò tutto ai genitori su ciò che aveva visto sul pianeta Terra, ma essi in tono dispregiativo commentarono: “Ah! I terrestri! Soliti egoisti, imbecilli, ottusi e ignoranti che si ostinano a vedere l’altro come nemico e se stessi come un pallone gonfio di ego!” Allora le Petit Shiatsukà con l’animo puro, positivo e innocente che contraddistingue i bambini si limitò a pronunciare soltanto un augurio dentro di sé che però ebbe un’eco in tutta la galassia: “Loro, speriamo che se la cavino!”

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