55 – Freni inibitori

Al secondo giorno di seminario offrii un passaggio in macchina al maestro di Shiatsu e ai suoi due assistenti, dall’albergo al centro dove teneva la sua lezione.
Era una giornata nuvolosa e aveva piovuto tutta la notte.
Imboccammo un grande viale dove si erano formate delle pozzanghere d’acqua.
Mi è sempre piaciuto, quando guido in macchina, fare benevolmente il birichino e travolgere le pozzanghere per spruzzare via di getto l’acqua.
Quel mattino, mentre accompagnavo il maestro giapponese, si presentò di fronte a me sulla strada una bellissima pozzanghera, una di quelle che, come poche, al passaggio delle ruote della macchina poteva produrre una schizzata veramente eccezionale.
Nonostante tutti i freni dentro di me che mi ero imposto quella mattina per evitare le pozzanghere, dal momento che avevo con me illustri ospiti, le mie mani e l’acceleratore non risposero assolutamente ai miei ordini e la loro azione, come era previsto, produsse una schizzata straordinaria, veramente stupenda! La brusca manovra del volante per investire la pozzanghera e la schizzata stessa crearono un momento di panico all’interno dell’autovettura.
Per un istante mi considerai un mero cocciuto imbecille deficiente per aver voluto fare anche in quell’occasione il maledetto giochino dello schizzo delle pozzanghere! I due assistenti del maestro, sistemati sul sedile posteriore, ebbero due reazioni totalmente diverse.
Con lo specchietto retrovisore vidi il primo impaurito e bianco dalla preoccupazione per la mia persona che da lì a poco avrebbe ricevuto un brutto cazziatone da parte del maestro.
Il secondo, invece, con un sottile sorriso sadico pensava :”Brutto scemo, hai voluto fare il cretino, adesso subirai le pene dell’inferno!”.
Mentre continuavo a guidare, rimanendo in totale apnea, mi preparai con la dovuta umiltà all’arrivo del cazziatone, qualunque esso fosse stato.
Dopo interminabili secondi, che mi sembrarono secoli, e dopo lunghi e meditativi respiri, che per me furono una vera tortura, il maestro con la sua mano sinistra mi diede due colpetti sul ginocchio e mi disse in inglese, tradotto: “ Io avrei fatto la stessa cosa”.
A quel punto lo spettacolo in cinemascope era tutto da godere nello specchietto retrovisore!

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